La scherma, intesa come sport, viene praticata con tre armi distinte. Il fioretto, la sciabola e la spada sono diverse per forma e regolamentazione dell’assalto. Sia le donne che gli uomini possono praticare questo sport in tutte e tre le specialità
La scherma, intesa come sport, viene praticata con tre armi distinte. Il fioretto, la sciabola e la spada sono diverse per forma e regolamentazione dell’assalto. Sia le donne che gli uomini possono praticare questo sport in tutte e tre le specialità
I più piccoli iniziano la scherma con questa arma, che può colpire solo di punta, ed é ritenuta da molti la più adatta per imparare le azioni fondamentali. Il bersaglio valido è tutto il tronco, coperto da un giubbetto conduttivo. Testa, braccia e gambe sono bersaglio non valido. In caso di stoccata per entrambi gli avversari, l’arbitro applica la “convenzione”: una serie di regole derivanti dalla logica del duello, secondo cui “ha ragione” (e quindi gli viene assegnato il punto) chi attacca per primo, o chi para e risponde, o chi ha l’arma “in linea” (braccio disteso e punta che minaccia il bersaglio valido) prima dell’inizio dell’attacco dell’avversario.
Arma che può colpire solo di punta, in tutto il corpo. Non esiste convenzione: il punto va a chi colpisce per primo. In caso di colpo doppio, possibile solo entro 40/50 millisecondi, si assegna un punto ad entrambi. E’ la specialità più matura e meditata, ed è quella che più delle altre ha conservato alcune caratteristiche del duello sul terreno.
Anche in questa specialità si applica la “convenzione”, ma il bersaglio è più ampio, comprendendo tutta la metà superiore del corpo: il colpo non viene segnalato (come invece avviene nel fioretto) se raggiunge altre parti del corpo. Si può colpire con tutta la lama, quindi di punta e di taglio. E’ l’arma più dinamica e veloce, da preferire per chi ha un temperamento vivace e aggressivo.
“Tratto dal sito ufficiale della Federazione Italiana Scherma”
Roberto Raggetti apre una piccola sala Scherma nel centro di Firenze, in Borgo Santi Apostoli: il Circolo Dilettanti di Scherma
Rodolfo Terlizzi, Giulio Rusconi e Oreste Puliti vincono le prime medaglie oro. Gli atleti allenati da Raggetti raccolgono insieme 15 ori, 8 argenti e 3 bronzi tra Olimpiadi, Mondiali ed Europei, oltre a cinque titoli italiani
Nel 1950 Roberto Raggetti muore e il Circolo viene subito intitolato alla sua memoria.
Il Circolo conosce una nuova fioritura, e dalla sua sala usciranno altri due campioni olimpici: a Monaco, nel 1972, Antonella Ragno e Cesare Salvatori vincono altri due ori, rispettivamente nel fioretto individuale e nella sciabola a squadre
Nel 1975 viene inaugurata la sede attuale del Circolo negli anni successivi arrivano ancora altri allori, come i quattro titoli italiani conquistati da Susanna Battazzi, Lorenzo Taddei e Gabriele Magni
Nell’estate del 2020 il Circolo affida la guida tecnica ad Alessandro Puccini, campione olimpico di fioretto nel 1996 ad Atlanta e maestro della Nazionale Italiana Femminile di Fioretto.